TEDESCHI AMARONE: VIAGGIO INDIETRO NEL TEMPO
Tasted by Adua Villa
Non te lo aspetti quando arrivi nella frazione Pedemonte a pochi Km da Verona…
Non te lo aspetti in mezzo a strade trafficate da pendolari che si spostano verso Verona…
Anche se i vigneti lungo la strada ti fanno immaginare di cosa stiamo parlando…
Poi ad un certo punto metti la freccia, prendi una traversa e sei da Tedeschi.
Da quasi quattro secoli questa famiglia vanta un profondo legame con il territorio della Valpolicella – che non sono proprio pochi direi!
Qui in famiglia la passione si tramanda di generazione in generazione e, insieme ai vini la famiglia è l’elemento chiave di questo successo.
A condurre oggi l’azienda sono i tre fratelli Antonietta, Sabrina e Riccardo, quest ultimo facente parte del team enologi.
Che bello è stato sentire Sabrina Tedeschi quando parla del papà Lorenzo, dello stile che cercava per i propri vini e come ha insegnato loro a raggiungere la qualità del prodotto nel rispetto della terra che li accoglie.
Riccardo Tedeschi vivrebbe solo in cantina, parla dei suoi vini come io parlo della collezione dei miei vinili: in maniera maniacale. Lui ricorda ogni singola annata e anche gli orari della svinatura – vorrei avere solo un po’ della sua memoria.
Un’immagine che credo mi rimarrà impressa per sempre e che racconta la bellezza di questa famiglia è il racconto di Riccardo ricordando una foto scattata nel 1988 con la sorella Sabrina quando hanno iniziato un particolare lavoro sull’appassimento controllato che ha dettato un cambiamento nella loro produzione e stile. Riccardo Tedeschi è meglio di Siri!
In una delle prime degustazioni dell’anno 2024 ho avuto il piacere di essere ospitata in azienda: appena entrati ad accogliervi vi aspetta l’enoteca/sala degustazione dove potete acquistare vino e prenotare un tasting guidato.
Da qui è possibile visitare la sala al -1 con circa 6000 bott che rappresentano il loro patrimonio culturale. Grande valore, grazie all’identità di famiglia racchiusa in ogni bottiglia espressa sempre in modo contemporaneo in base alle diverse annate. Prima di raccontarvi la mia esperienza di degustazione vi annuncio che alcune delle annate che abbiamo degustato non ci sono più in commercio, alcune di queste infatti provenivano da archivi privati: la bellezza del mio lavoro non la cambierei con niente al mondo!
Ho avuto modo di partecipare a questo viaggio nel tempo – degustazione di vecchie annate dal 2017 (oggi l’ultima in commercio) al 1974 – per comprendere la forza e la grandezza di questo vino. Degustando vecchie annate di Amarone incontri subito acidità molto marcate e dai grandi equilibri: vini con 16,5 o 17 gradi alcol che non vengono quasi percepiti, grazie alla freschezza marcata che regalano.
La qualità dell’Amarone DOCG Tedeschi poggia su fondamenta solide anche grazie al supporto tecnico e agli studi che vengono portati avanti.
Maurizio Ugliano (enologo) ci racconta il lavoro sugli aromi, realizzato con l’obiettivo di caratterizzare il profilo aromatico dei diversi vini, campionando negli anni diversi vigneti, per studiarne i diversi aspetti, come quello dell’invecchiamento. Infine ci ha fatto notare quanto trovare elementi di identità geografica non sia mai semplice. Grazie ad alcuni campioni di Amarone analizzati con la collaborazione che da anni il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona ha con le università di Bordeaux e Federico II di Napoli è stato possibile mettere in evidenza l’elevato contenuto di alcuni terpeni finora poco noti, in grado di supportare nel tempo la freschezza aromatica e quindi la longevità del vino. E se mentre leggete questo articolo vi è venuto un punto interrogativo alla voce “Terpeni” vi dico semplicemente che sono sostanze odorose presenti nella buccia dell’uva che ci regalano quei sentori di fiori e frutta di cui spesso sentite parlare quando si descrivono i vini.
Alla fine vedete, è molto più semplice di quel che si possa pensare.
Dando uno sguardo al passato e degustando i vini di oggi possiamo definire lo stile Tedeschi uno stile lungimirante che ha sempre avuto le sue radici sull’ascolto costante delle esigenze e dei tempi della terra con l’obiettivo di interpretare al meglio ogni singola vendemmia, cosicché anche la stagione di ogni singolo anno, con le sue specifiche peculiarità, diventi parte integrante per poter dare costantemente valore al vino.
Da Tedeschi oggi si producono 500.000 bottiglie di vino di cui circa 150.000 di Amarone.
Pronti e prendete nota, segnatevi un po’ di bottiglie che potranno far parte della vostra cantina sotto la voce Amarone della Valpolicella Docg.
MARNE 180 AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOCG
(35% Corvina, 35% Corvinone, 20% Rondinella)
È L’Amarone per definizione che sa sorprendere.
Annata 2017
Inverno rigido e asciutto, con temperature inferiori alla media con rese inferiori alla media. All’assaggio è molto ricco e morbido. Pronto adesso e promette bene per il futuro
Annata 2007
Inverno mite, piovosità inferiore alla media, ottima qualità. Inizialmente è stata paragonata all’annata 2003, ma le temperature fresche notturne hanno favorito la produzione di buoni aromi e di colore.
Annata 1997
L’annata è iniziata con alcune gelate di diversa intensità che hanno compromesso limitatamente alcune zone di pianura. Una scarsa carica produttiva ha favorito la sanità delle uve. Ottima qualità con punte di eccellenza.
Annata 1985
Clima eccezionalmente siccitoso, insieme ad ondate di freddo durante la fase vegetativa della vite che hanno comunque portato un buon risultato stagionale con alcune punte ottime.
CAPITEL MONTE OLMI AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOCG CLASSICO RISERVA
(30% Corvina, 30% Corvinone, 30% Rondinella, 10% altre varietà tradizionali)
Amarone di Genio e Compostezza.
Annata 2011
Storico vigneto che guarda a sud ovest.
Una delle annate più spettacolari degli ultimi 15 anni.
Inverno molto piovoso, con temperature generalmente in linea con le medie stagionali del periodo, seguito da una primavera con temperature sempre al disopra delle medie stagionali storiche e con un’eccezionale siccità.
Annata 2005
Unconventional Amarone For me!
Lo trovo davvero interessante e molto vero per il mio palato: in questa annata siamo un po’ lontani dalla dolcezza tipica dell’Amarone, meno note fruttate e un finale amarognolo che mi affascina, note di caffè e tabacco super interessanti!
Dall’inizio della fioritura sino alla fase di maturazione delle uve l’andamento climatico è stato favorevole.
Annata 2000
Un inverno poco piovoso e una primavera calda e soleggiata hanno anticipato la fioritura. Calda ma non così calda come la 2003.
Annata 1998
Questa annata è stata caratterizzata da una scarsa piovosità nei mesi di luglio, agosto e inizio settembre. Provvidenziali sono state due piogge cadute a metà settembre che hanno permesso alla vite di recuperare il giusto equilibrio. Stato sanitario buono.
Qui voglio aggiungere una considerazione: un vino come questo in qualsiasi mercato colpisce tutti.
Ha un residuo zuccherino molto alto, non risponde molto allo stile Tedeschi ma qui vediamo come l’acidità così alta aiuti anche in annate come queste.
Annata 1990
La siccità invernale, l’estate calda e le piogge in fioritura sono stati gli eventi maggiormente caratterizzanti dell’andamento climatico di questo anno. Vino ad oggi di estrema freschezza.
NB: Qui sottolineerei con una piccola nota sulla Denominazione visto che nel 1990 Recioto e Amarone ottengono due disciplinari distinti. La produzione si focalizza sempre più sull’Amarone che continuerà la sua ascesa, con una vera e propria impennata produttiva nel 1995.
LA FABRISERIA AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOCG CLASSICO RISERVA
(40% Corvina, 40% Corvinone, 15% Rondinella, 5% Oseleta)
Amarone: la rarità si fa attendere.
Annata 2011
Primo anno, il 2011, in cui La Fabriseria è diventato un Cru. Questa etichetta non si produce ogni anno infatti dall’83 ad oggi sono state prodotte solo 10 annate.
Cosa dire della 2011? Semplicemente che qui la freschezza è ESPLOSIVA grazie anche ad un andamento climatico che ha permesso alle uve di arrivare sane e mature in cantina.
Annata 1995
Nel 1995 in Italia c’è stata un’ottima vendemmia, e per la Valpolicella è stata definita “la vendemmia del secolo”. Questo non perdetevelo proprio!
Annata 1988
Primavera calda e precoce. I mesi di maggio e giugno piovosi, luglio e agosto caldi e siccitosi. I vini Recioto e Amarone sono risultati eccezionali.
Annata 1983
Annata 5 stelle!
Conclusione:
L’esperienza di degustazione e di viaggio indietro nel tempo non si è conclusa qui, Tedeschi ha voluto salutarci con una sorpresa… anzi, ben due: l’assaggio di un 1979 e un 1974, due annate spettacolari per l’Amarone.
Freschissima la prima: come sentire oggi “The Wall dei Pink Floyd”, 81 minuti di musica attuale e sconvolgente.
La seconda mi piace vederla nascere in vendemmia circondata dalla bellezza, figlia di un territorio e di una filosofia aziendale come Tedeschi. Un vino che ad oggi svela ancora una dolcezza vellutata al palato a ricordarci che nel 1974 usciva in Italia un lavoro rivoluzionario e ancora tanto contemporaneo come “Anima Latina di Lucio Battisti” ritenuto uno dei migliori lavori mai realizzati in Italia, un po’ come questa bottiglia.
riccardo ( riki ) tedeschi
30 Gennaio, 2024Grazie delle tue bellissime parole! Sempre un piacere incontrarti ! Essere paragonati ad un album dei Pink Floyd…wow grazie.
…adoro anch’io la musica…e qui assaggiamo sempre accompagnati ….grazie ciao
Adua
12 Febbraio, 2024Grazie Riccardo ! Per aver condiviso questo tesoro .9