I tesori vinicoli del territorio del Roero svelati ai Roero Days

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Arneis e Nebbiolo: espressioni autentiche di un terroir millenario

Tasted by Adua Villa

Le luci di Palazzo Giureconsulti a Milano si riflettevano sulle bottiglie di Roero disposte con cura lungo le antiche pareti, mentre il Roero Days si dispiegava nella sua magnifica celebrazione della viticoltura del Roero. In qualità di giornalista appassionata di questo territorio, ho avuto l’onore di partecipare a questo evento esclusivo, testimoniando con una degustazione che ha esaltato due delle varietà più distinte della regione: l’Arneis e il Nebbiolo.

Il Roero, con i suoi terreni sabbiosi formatisi milioni di anni fa, offre un palcoscenico unico per la viticoltura. Questo territorio piemontese, incastonato tra le rigogliose colline che guardano verso il fiume Tanaro, è la culla di vini che raccontano storie di terra e di tempo. Durante i Roero Days, queste storie sono state raccontate attraverso ogni calice servito, con una particolare attenzione all’Arneis e al Nebbiolo, due varietà che simboleggiano la dualità e la complementarità della regione.

L’Arneis, spesso chiamato “il bianco più rosso” per la sua struttura e complessità, è un vitigno che nel Roero trova una delle sue massime espressioni. Nella sala di Palazzo Giureconsulti, gli Arneis degustati mostravano un equilibrio sorprendente tra acidità vivace e una pienezza quasi cremosa, riflettendo la ricca mineralità dei suoli sabbiosi. I profumi sono un intreccio di note floreali e fruttate, con accenni di pera, mela verde e mandorla fresca, che si evolvono in un finale lungo e piacevolmente persistente.
 
Accanto all’Arneis, il Nebbiolo si presentava in tutta la sua aristocratica eleganza. Conosciuto per la sua capacità di produrre alcuni dei più grandi vini italiani, nel Roero il Nebbiolo si esprime in modi che sorprendono per la loro finezza e accessibilità giovanile. I vini rossi degustati sprigionavano aromi di frutti rossi, viole e spezie dolci, con una tannicità ben integrata che promette un eccellente potenziale di invecchiamento. La mineralità del terreno sabbioso conferisce una freschezza che bilancia la struttura del vino, rendendolo un compagno ideale sia per la meditazione che per la tavola.

Roero Days non è stato solo una vetrina per i vini, ma anche un’occasione per immergersi nella cultura e nella storia del Roero. Tra una degustazione e l’altra, esperti del settore e storici del vino come Paolo Zaccaria firma del Gambero Rosso e conoscitore di questa denominazione hanno condiviso con me aneddoti e storie, arricchendo l’esperienza con contesti che legano il vino alla cultura di questo territorio. La location stessa, Palazzo Giureconsulti, con la sua architettura storica e i suoi affreschi, ha aggiunto un ulteriore strato di connessione tra il passato illustre di Milano e l’antica viticoltura del Roero all’ombra del Duomo di Milano.
Partecipare ai Roero Days è stato come fare un viaggio attraverso il tempo e il gusto. Ogni sorso di Arneis e Nebbiolo è stato una rivelazione, non solo delle qualità uniche conferite dai terreni sabbiosi del Roero, ma anche dell’impegno incessante dei viticoltori che lavorano con passione per mantenere viva una tradizione viticola di eccellenza.

E sono state proprio le parole del Presidente di questo giovane consorzio, Massimo Damonte, ad accompagnarci e a portarci virtualmente sulle colline del Roero in questa giornata davvero speciale
“La cifra del Roero è l’unicità: abbiamo il privilegio di essere immersi in un contesto naturale di rara bellezza ad eccellente vocazione vinicola, capace di esprimere alta qualità sia nei vini bianchi che nei rossi. La raffinatezza, la versatilità e la bevibilità di entrambe le tipologie di Roero Docg sono frutto di questo territorio e della dedizione dell’uomo che da sempre se ne prende cura e lo lavora con sapienza.”

Qui vi lascio la mia TO DO DRINK. Queste otto etichette sono state quelle degustate e vi posso assicurare che dalla più giovane 2022 di Arneis alla 2004 di Nebbiolo sono state tutte compagne di un bellissimo viaggio nel bicchiere che voglio condividere con voi, quindi non lasciatevele scappare e prendete nota:
Roero Docg Bianco Cayega 2022 – Tenuta Carretta
Roero Docg Bianco Enritard 2019 – Cornarea
Roero Docg Bianco 2015 – Careglio
Roero Docg Bianco 7 anni 2013 – Angelo Negro
Roero Docg Rosso Mompissano 2020 – Cascina Ca’ Rossa
Roero Docg Rosso Riserva Sul Monte 2017 – Hilberg Pasquero
Roero Docg Rosso Gepin 2013 – Nino Costa
Roero Doc Rosso Superiore Trinità 2004 – Malvirà

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